domenica 23 settembre 2012

IL CANE IDEALE IN 7 MOSSE parte terza

Quale cane adottare?
I cani non sono tutti uguali: quello perfetto per la famiglia X può essere molto impegnativo e inadeguato per la famiglia Y. Inoltre, è davvero difficile scegliere di fronte a tante differenze.
Molti si fanno guidare dalla “simpatia” (“sarà lui a scegliere te” – ci si sente spesso consigliare).
Alcuni basano le loro preferenze su fattori discutibili: il colore, gli occhi azzurri, la somiglianza al padrone nei tratti somatici. Io consiglierei un approccio più ragionato e propongo ancora una volta sette elementi per valutare una scelta più logica.
1) Meticcio o di razza?
I cani che si trovano nei canili sono in gran parte meticci.
L’abbandono di un cane di razza è meno consueto e la frequenza tende a diminuire in proporzione diretta con l’aumentare della qualità del cane.
I cani selezionati dai migliori allevatori hanno spesso un costo elevato che scoraggia l’acquisto a cuor leggero, almeno per quanto riguarda le persone con i redditi più bassi.
In secondo luogo vi è l’obbligo del microchip per l’ottenimento dei certificati d’origine, per cui è molto facile risalire al proprietario o all’allevatore.
I cani di razza che si trovano in canile sono in gran parte quelli comprati nei negozi e provenienti da allevamenti esteri, difficilmente raggiungibili, oppure prodotti da privati o da allevatori improvvisati.
Spesso hanno tutti i problemi che si riscontrano nei cani degli allevamenti intensivi. Spesso si tratta degli stessi cani… visti qualche anno dopo!
In questo caso però, sarebbero affidati gratuitamente.
La scelta del cane di razza è da prendere in considerazione soprattutto se non interessano risultati espositivi, non interessa allevare, si cerca soprattutto un cane per la famiglia che abbia “l’aspetto” della nostra razza preferita, in alternativa al cane acquistato in negozio o dal primo allevatore che ci pratica uno sconto di qualche centinaio di euro.
Il canile ci può offrire gratuitamente gli stessi identici cani, scartati il più delle volte per colpe e incapacità del proprietario, non certo del cane stesso.
Dal punto di vista etico la scelta del rifugio è sicuramente tra le migliori: aiuteremo un cane in difficoltà senza correre il rischio di foraggiare loschi traffici sulla pelle degli animali.
I cani meticci provengono invece più frequentemente da famiglie.
Non ci sono allevamenti intensivi di questi animali, che non hanno valore commerciale nemmeno da cuccioli.
E’ molto facile che i padroni che li hanno fatti nascere magari abbiano lesinato sui vaccini e sull’alimentazione. Può darsi che non siano stati dei provetti allevatori con competenze specifiche sulla socializzazione e sulla corretta gestione dei cuccioli, anzi, oserei dire che questo è molto probabile dal momento che al giorno d’oggi i migliori cinofili non lasciano che i propri cani si riproducano in modo incontrollato.
Ma non è detto che questo abbia creato pregiudizio alla loro salute.
A compensare la carenza di controlli sanitari, il più delle volte, c’è una spietata selezione naturale alla nascita e nella prima infanzia. I soggetti che sono diventati adulti sono solitamente molto forti. Ovviamente dobbiamo sempre guardare il singolo caso ma, in generale, possiamo dire che tra i cani abbandonati i meticci sono mediamente più sani e robusti rispetto ai colleghi di razza “pura”.
In ogni caso, è giusto far presente due cose: in primo luogo, dal punto di vista prettamente burocratico, tutti i cani presenti nei rifugi sono da considerarsi meticci, anche se sono molto aderenti allo standard di una razza riconosciuta. Sono comunque cani senza documenti, non possono partecipare ad esposizioni, non possono riprodursi e generare cuccioli di razza. Potrebbero, al limite, essere iscritti all’albo genealogico come capostipiti, se appartengono a una delle ormai poche razze in cui ciò è ancora permesso. In secondo luogo va detto che ancor più del fattore razza o non razza, è molto più importante “quale razza” (o quale tipo). Consiglio cioè di concentrarsi sulle caratteristiche fisiche e caratteriali che il nostro cane ideale dovrebbe possedere. Ci sono cani molto diversi, grandi e piccoli, a pelo lungo o a pelo corto, dinamici o tranquilli.
Si pensi prima a individuare un cane con le caratteristiche che si confanno alle nostre esigenze e ai nostri gusti.
L’appartenenza o meno a una razza riconosciuta ha una rilevanza minore.
2) Maschio o femmina?
Grazie alla politica di contenimento delle nascite delle principali associazioni animaliste e dei Comuni, ormai quasi tutti i canili cedono solo femmine sterilizzate.
I maschi, invece, sono quasi sempre interi e vengono sterilizzati solo occasionalmente per motivi di comportamento, di salute o per esplicita richiesta degli adottanti.
II rischio di cucciolate indesiderate o il problema del disagio del calore, quindi, non sussiste.
La scelta tra maschio e femmina va fatta solo in base alla preferenza dell’indole del primo o della seconda.
Il maschio, se non è sterilizzato o se è stato sterilizzato da adulto dopo aver già maturato esperienze, può dare maggiori problemi in termini di tendenza alle fughe, quando percepisce l’odore di femmine in calore nel vicinato.
Molti affermano che la femmina sia più obbediente, più dolce, più mansueta, più socievole con gli altri cani, più docile e in generale più “facile” per i neofiti.
In realtà, molte di queste affermazioni sono solo luoghi comuni “costruiti” per propagandare le femmine in tempi in cui nessuno le voleva, proprio a causa dell’inconveniente dei calori e delle possibili gravidanze indesiderate.
È vero che tra maschio e femmina possono esserci differenze caratteriali, ma il paragone ha senso solamente se si parla di cani selezionati della stessa razza. Soprattutto nei meticci, sono spesso molto più importanti le caratteristiche individuali. Ci possono essere maschi dolcissimi e femmine indocili, maschi mansueti e femmine litigiose.
Un motivo valido per preferire il cane di un sesso rispetto a un altro può essere la necessità di farlo convivere con altri esemplari della stessa specie.
Far convivere una coppia è di solito molto semplice, mentre esemplari dello stesso sesso litigano più facilmente.
3) Cucciolo o adulto?
Se ci si rivolge a un canile, è quasi sempre consigliabile un adulto.
Lo svezzamento del cucciolo da parte di una persona competente costituisce uno dei punti più importanti che differenziano l’allevamento di qualità dalla semplice produzione di cuccioli e il selezionatore cinofilo dal cagnaro.
Il periodo dello svezzamento è importantissimo perché eventuali errori o carenze in questo periodo hanno ripercussioni per tutta la vita del cane.
E’ molto rischioso che un cucciolo affronti un trauma come quello derivante dall’abbandono in tenera età.
Mentre gli adulti, pur soffrendone forse di più, ne escono sempre indenni o comunque recuperabili, i cani abbandonati da cuccioli sono molto vulnerabili ed è facilissimo che qualche spavento lasci tracce indelebili.
Anche dal punto di vista della salute, è molto più facile avere danni permanenti per una cattiva gestione nel periodo della crescita.
Personalmente ho visto cani arrivare al canile molto malridotti (malnutrizione, maltrattamenti, parassiti) e recuperare benissimo.
Abbiamo avuto un caso di un cane accoltellato (sventrato) per ritorsione contro il padrone, un altro trovato impiccato col filo spinato. Questi cani, dovutamente curati, hanno recuperato completamente la fiducia nell’uomo.
A fronte di questi episodi ho visto tanti altri cani con fobie preoccupanti (paura dei rumori forti, del temporale, del vento, degli uomini, delle donne, delle novità in generale) pur senza avere subito maltrattamenti particolari, ma solamente per non aver avuto un’infanzia serena e sufficientemente stimolante.
Se facciamo un censimento nei rifugi e cataloghiamo i cani più problematici, quelli che rifuggono l’uomo o che addirittura si mostrano aggressivi, quelli che non si mostrano molto equilibrati o che hanno problemi a relazionare con gli uomini e talvolta non comunicano correttamente nemmeno con i propri simili, scopriremo che nella maggior parte dei casi si tratta di cani che sono arrivati al rifugio da piccoli.
Il più grande vantaggio di prendere un cane adulto è appunto quello di avere una valutazione attendibile sul carattere definitivo (e anche sul suo aspetto fisico, ovviamente).
Se il cane effettivamente ha avuto gravi problemi di imprinting, se non si lascia toccare da nessuno, se è ipercinetico, aggressivo o timido, lo vedremo subito al primo incontro.
Se ha un carattere estroverso, dolce ed equilibrato sarà ugualmente palese.
Il cucciolo invece potrà presentare in seguito problemi non ancora evidenti al momento dell’adozione (si pensi alla mordacità o all’aggressività verso i conspecifici) dovuti alla gestione sbagliata di chi lo ha avuto prima di noi. E siamo ancora in tempo ad aggiungere altri errori.
Non sto dicendo che i cuccioli adottati al canile diventeranno tutti degli squilibrati; sto semplicemente dicendo che sono molto più a rischio e che quindi dovrebbero finire nelle mani di persone molto esperte.
Un altro svantaggio del cucciolo rispetto all’adulto è l’impossibilità di indovinare le caratteristiche – talvolta importanti, come taglia, tipo di mantello e aspetto fisico – che il cane assumerà da adulto, non conoscendone i genitori e, spesso, nemmeno l’età precisa.
Da sfatare completamente invece la credenza diffusa secondo la quale “gli adulti non imparano più niente”.
Con una corretta educazione tutti gli adulti sono in grado di apprendere l’educazione alla pulizia, di rispondere al richiamo e di affezionarsi ai nuovi padroni, né meglio né peggio dei cuccioli.
Uno dei pochi casi in cui mi sento di consigliare il cucciolo è quando vi sia l’esigenza di farlo convivere con altri cani (specialmente se sono più di uno e di sesso opposto) preesistenti.
I cuccioli sono meglio accettati dai cani adulti e non sono visti come una minaccia per il territorio.
I maschi in particolare sono spesso molto felici di accogliere un giovane discepolo (se di taglia adeguata), e assumono un atteggiamento da “vecchi saggi”, quasi sentissero la responsabilità di dare il buon esempio.
I cuccioli a loro volta traggono non poco giovamento dall’affiancamento ad un conspecifico equilibrato in una fase così delicata della loro vita.
4) Di taglia grande o piccola?
Un fattore che può letteralmente cambiarci la vita è la taglia del cane.
Gestire un cane piccolo o uno grosso possono essere due cose molto diverse. La maggior parte delle persone tende a escludere i cani di taglia grande se la sistemazione prevista è l’appartamento.
Per motivi di spazio, si pensa.
L’opinione più diffusa è quella per cui in appartamento sarebbero “sacrificati”.
Poi si scopre che chi li tiene fuori spesso li alloggia in recinti che, per quanto grandi, spesso non raggiungono nemmeno le dimensioni di una stanza normale. E di questo nessuno si scandalizza?
In realtà, comunque, la necessità di movimento non è sempre correlata alla mole del cane.
Sicuramente i cani più dinamici non sono quelli più grossi e anche i cani piccoli devono essere portati fuori, non solo per la passeggiata igienica.
Se c’è un motivo valido per preferire il cane piccolo in appartamento può essere appunto quello di assecondare le convinzioni radicate dei vicini: è molto più probabile che qualcuno abbia da ridire, si scandalizzi e ci crei problemi se teniamo in condominio un cane di cinquanta chili piuttosto che se lo stesso è grande quanto un gatto, indipendentemente dal disturbo reale che il cane può arrecare.
I cani piccoli, viceversa, sono più spesso vittime di dicerie riguardanti il loro carattere. Molte persone non li prendono sul serio, pensano siano meno intelligenti, isterici, abbaioni.
In realtà si vedono in giro molti cani con queste caratteristiche, ma è solo una questione di gestione.
Indubbiamente è vero che se un cane piccolo matura un brutto carattere molto spesso è ugualmente tollerato perché ha una mole tale da non destare preoccupazioni, mentre questo non avviene con i cani grandi; ma ciò non significa che tutti i cani piccoli debbano per forza avere un brutto carattere!
Il vantaggio principale della taglia ridotta è quello di poter portare il cane pressoché ovunque senza particolari difficoltà.
I cani sotto i dieci chili stanno facilmente in braccio e se viaggiano sui mezzi pubblici quasi nessuno si accorge di loro.
E’ più facile entrare nei negozi, ma anche all’aperto, nei parchi di città, sarà molto più difficile incontrare persone che hanno paura di loro.
I cani di grande taglia, inoltre, possono avere una notevole forza fisica. Per poter essere gestiti correttamente è necessario educarli molto bene. Se non si ha esperienza forse è meglio rivolgersi a una taglia contenuta, piuttosto che rischiare di essere trascinati al guinzaglio e non saperlo controllare.
I cani piccoli sono altresì indicati per ragazzini (non troppo piccoli) che possono accudirli da soli divenendo responsabili. Per i bambini più piccoli è invece meglio un cane di taglia media, che può giocare con loro senza avere paura dei giochi un po’ rudi.
I vantaggi della taglia più grande emergono invece nelle funzioni utilitaristiche.
I cani sopra i 25-30 chili possono svolgere il ruolo di guardiani, non solo come avvisatori, ma anche con il loro potere dissuasivo.
Sono spesso i migliori compagni degli sportivi che amano lunghe passeggiate, corse ed escursioni.
Questa maggiore atleticità diminuisce notevolmente però se la taglia aumenta oltre un certo limite. I cani giganti sono infatti piuttosto sedentari, ma sono comunque molto rari nei rifugi: i pochi esemplari presenti sono solitamente cani di razza, poiché il gigantismo è una delle caratteristiche più difficili da selezionare.
5) A pelo lungo o corto?
Innanzitutto è giusto dire che il pelo dei cani dipende da un numero ben maggiore di variabili. E la lunghezza non è la cosa più significativa.
Convinzioni sbagliate portano spesso a preferire cani a pelo corto per l’appartamento.
Se la nostra preoccupazione è quella di non trovarci pelo per casa, il tipo di pelo migliore è il pelo duro, da tolettare periodicamente con stripping e trimming.
Queste operazioni non sono però semplicissime, tant’è che molti preferiscono rivolgersi a toelettatori professionisti. Ogni medaglia ha il suo rovescio: è lo scotto da pagare per avere vestiti e casa sempre puliti e un cane sempre in ordine.
Un’altra alternativa può essere il pelo riccio o morbido, ma molto lungo. In questo caso si dovrà tosare periodicamente per ottenere un mantello a crescita continua che non muta mai.
Il cani a pelo corto e quelli a pelo lungo sono invece soggetti a mute stagionali, solitamente due all’anno.
In casa possono dare qualche noia per via del pelo morto che si stacca e si deposita su divani e vestiti.
Nella vita all’aria aperta invece sono avvantaggiati rispetto ai loro colleghi con frange e baffi, perché si sporcano meno.
Il pelo corto o raso richiede solo una passata con un guanto per essere sempre in ordine; per quello lungo servono spazzolate un po’ più energiche e frequenti che serviranno anche a tenerli puliti (spesso meglio di un bagno). Ma si tratta comunque di una toelettatura molto semplice. Il vantaggio principale del pelo corto rispetto a quello lungo è forse quello di una più rapida asciugatura. Altra componente da valutare è la presenza di sottopelo, che è indispensabile se il cane deve dormire all’aperto. La qualità del mantello influisce sulla adattabilità ai climi freddi o caldi, ma non è la variabile più influente. Molto più importanti sono la taglia (i cani piccoli sono notoriamente freddolosi) e la lunghezza della canna nasale (i cani col muso schiacciato soffrono il caldo).
6) Da guardia, da caccia, da…?
Anche se la funzione principale del cane per la famiglia è sicuramente la compagnia, è molto frequente il desiderio di un animale che sappia fare un po’ di guardia. In certi quartieri ci si sente indubbiamente più sicuri uscendo per l’ultima passeggiata serale, se al nostro fianco c’è un grosso cane lupo anziché un pavido segugetto.
Se abitiamo in una casa un po’ isolata potremmo trovare vantaggioso un cane che ci segnali l’avvicinarsi di intrusi, o che possa agire da deterrente con il suo aspetto e con il suo atteggiamento.
Il cane più richiesto indicato per queste situazioni è l’incrocio di tipo lupoide, di grande mole se desideriamo protezione o di piccola taglia se deve limitarsi ad abbaiare agli estranei. Vi sono però altre persone che, abitando in quartieri frequentati, avendo bambini o convivendo con persone che hanno paura dei cani, ricercano animali il più possibile silenziosi e pacifici con tutti, per scongiurare ogni possibilità di aggressione.
In questo caso, una buona soluzione può essere l’adozione di un cane da caccia, o di un incrocio dai tratti braccoidi. Questi cani sono generalmente dolci e inoffensivi.
Al di là dell’aspetto fisico, dovremmo comunque concentrarci soprattutto sulla valutazione del comportamento del cane che abbiamo di fronte, in quanto ormai il proliferare delle rézze più disparate molto diverse tra loro e provenienti da zone molto lontane frequentemente origina meticci che possono trarre in inganno.
Si pensi agli incroci con i cani nordici, notoriamente socievoli con chiunque, che però assomigliano ai lupi. Si pensi ancora agli incroci maremmani che assomigliano a golden retriever, o ai dobermann che si confondono con bracchi e segugi.
La propensione all’abbaio si può già valutare trattenendosi in canile per qualche minuto in più, il tempo sufficiente per valutare quali sono i cani che abbaiano e quelli che restano in silenzio.
Anche per quanto riguarda l’atteggiamento nei confronti degli estranei, possiamo cogliere qualche segnale.
Come si comporta il cane quando qualche sconosciuto si avvicina al suo recinto? In molti casi l’atteggiamento è inequivocabile.
7) Vivace o tranquillo?
Sempre nell’ambito del comportamento, un altro aspetto che consiglio di valutare è l’indole del cane intesa come propensione al movimento.
I cani giocherelloni e instancabili risultano molto simpatici alla maggior parte delle persone. Vederli correre e saltare nei prati, o giocare con gli oggetti più disparati mette allegria e buon umore.
La loro gestione però comporta qualche difficoltà in più e di questo dobbiamo essere consapevoli. Le persone più sedentarie, specie se anziane, farebbero forse meglio a ricercare i soggetti più tranquilli e coccoloni.
La valutazione di queste caratteristiche è quanto di più facile e intuitivo. Basta osservare i cani per qualche minuto e vedere che cosa fanno.
Corrono da un lato all’altro del recinto? Fanno salti altissimi davanti al cancello per sollecitarne l’apertura?
O, al contrario rimangono uggiolanti e scodinzolanti contro la rete, strusciandosi come gatti per sollecitare carezze e contatto fisico?
Qualche elemento in più potremmo ottenerlo da una valutazione al di fuori del recinto.
Ci sono cani che si mettono a correre all’impazzata e hanno soprattutto voglia di giocare. Altri, dopo una breve corsa di sfogo, si mettono subito alla ricerca di carezze.
Prima di decidere quale sia il cane più adatto a noi, cerchiamo di farci un’ immagine mentale del comportamento che il cane esibirà una volta giunto nella nuova sistemazione: siamo tipi da divano o da mountain bike?
Conclusioni

Molte persone sono tendenzialmente contrarie a valutazioni così freddamente razionali e sostengono che il cane si sceglie con il cuore e non con la mente.
Per alcune persone ricercare il proprio cane ideale in questo modo equivale a sottoporre la propria fidanzata a un test di abilità nello stiro, prima di decidere se innamorarsi di lei.
Va anche detto, però, che nel caso della fidanzata abbiamo più tempo per la conoscenza reciproca: mica ci rechiamo al “fidanzatile” e ne scegliamo una da un giorno all’altro.
E va anche detto che se siamo amanti dell’ordine, se siamo persone discrete e riservate, difficilmente ci innamoreremo di una persona trasandata o ridanciana.
Soprattutto…difficilmente rimarremmo innamorati a lungo di una persona con una caratteristica che detestiamo!
Insomma, come al solito, c’è sempre una via di mezzo.
In ogni caso, anche se dentro di noi già sappiamo che finiremo con l’innamorarci del musetto furbetto o degli occhioni languidi di turno indipendentemente dal mantello/sesso/taglia/carattere, consiglio ugualmente di fare questo piccolo test di valutazione, tanto per vedere quanto le ragioni del cervello coincidano con quelle del cuore. Non costa niente e ne trarremo in ogni caso spunti per riflettere.
Inoltre potremmo decidere di utilizzare i criteri di scelta qui esposti anche se ci trovassimo nell’ipotesi opposta: i cani abbandonati ci fanno tanta tenerezza che li porteremmo a casa tutti. Ma in un modo o nell’altro bisognerà pur scegliere!

IL CANE IDEALE IN 7 MOSSE parte seconda

Se facciamo un sondaggio sulla provenienza di tutti i cani di nostra conoscenza scopriremo tantissimi canali (non tutti parimenti raccomandabili!): chi l’ha comprato in un allevamento, chi da un privato, chi l’ha ricevuto in regalo, chi l’ha trovato, chi si è rivolto a un negozio, chi a un canile… e all’interno di queste categorie, quante altre variabili! Grande allevamento o piccolo allevamento, specializzato o multirazza? Il privato è un vero appassionato amatore della razza che alleva per hobby o un improvvisatore che accoppia col cane del vicino tanto per arrotondare un po’?
Persino i canili non sono tutti uguali: possono essere pubblici o privati, ben sovvenzionati o alla fame, ben strutturati o fatiscenti… e a volte lo stato in cui sono tenuti i cani non trova corrispondenza nel costo sociale del canile stesso. Molto più importanti sono la buona organizzazione e l’onestà dei gestori.
L’adozione presso un rifugio è spesso consigliata a gran voce da tutti.
Indubbiamente si possono trovare cani molto validi e adatti a molte situazioni, ma in ogni caso è bene per tutti (anche per il cane) che la scelta sia responsabile e che si sia perfettamente consci del tipo di cane che si porta casa.
Anche in questo caso, per non alimentare false illusioni, vi propongo sette domande che ci aiuteranno a capire se il canile fa al caso nostro.
1) Siamo attratti da ium razza particolare, di cui conosciamo perfettamente Io standard?
O ci interessa solo un cane in possesso di alcune caratteristiche che si adattino alle nostre esigenze?
Ci sono diverse categorie di persone che cercano un cane di razza.
Ci sono i veri appassionati che conoscono la razza nei minimi dettagli, spesso ne hanno seguito la storia, in alcuni casi il recupero e la ricostruzione di razze che rischiavano l’estinzione. Seguono l’evolversi della razza stessa, conoscono le linee di sangue.
Ovviamente queste persone ben difficilmente troveranno il cane che desiderano in un canile. Potranno portarsene a casa uno per compassione, ma le caratteristiche di perfezione cui ambiscono dovrebbero essere poi ricercate in altri cani di tipo diverso.
Vi sono però anche molte persone che non cercano un campione e forse neanche un cane con ottime qualità.
La sola cosa che chiedono è che il cane appartenga alla loro razza preferita, che spesso riconoscono quasi unicamente per taglia, mantello, colore del pelo e pochi altri particolari.
Non tutti sanno riconoscere un campione da un cane con molti difetti di tipo.
Molti addirittura chiedono espressamente agli allevatori cani con difetti di dentatura, cani monorchidi, cani con colore sbagliato o altri difetti che garantiscano uno “sconto”.
Se ci riconosciamo in qualcuno di questi punti, dovremmo seriamente prendere in considerazione l’opzione canile: potremmo trovare gratuitamente una qualità superiore a quella molti cani che, al netto di sconti e “prezzi da amico”, finiscono comunque per essere pagati fior di quattrini.
In canile i cani di razza non sono così rari come molti pensano.
Certo, non si tratta di campioni. Spesso si tratta di cani di qualità mediocre (dal punto di vista dello standard), comprati nei negozi o da allevatori-commercianti e poi abbandonati.
Si tratta quindi degli stessi cani “con qualche difetto, ma a prezzo basso” tanto richiesti dal cinofilo medio.
Solo che, in caso li si prenda al canile, sono gratis.
Se poi non siamo nemmeno interessati al cane di razza, in canile troveremo molto facilmente ciò che fa per noi.
Grossi, piccoli, bianchi, neri, peli lunghi, peli corti: purché non si ricerchino caratteristiche estreme, è molto facile trovare ciò che si cerca.
A volte la razza è solo un mito, un’idea che ci siamo fatti guardando fotografie o film.
Ma non è ciò di cui abbiamo bisogno.
2) Siamo interessati a qualche attività particolare o sport da svolgere insieme ai nostro cane? E a che livello?
Se intendiamo intraprendere attività sportive a livello agonistico che prevedono l’impiego del cane, e abbiamo ambizioni di vittoria, è meglio prendere il meglio che il mercato offre.
La cosa più saggia da fare è cercare un cane selezionato specificamente per l’attività che intendiamo svolgere.
E’ importante conoscere i genitori e rivolgersi a un allevatore che ci dimostri di aver lavorato bene. Se però ci accontentiamo di quello che viene, ovvero se per noi “l’importante è partecipare”, potremmo trovare anche in un canile un cane adatto. In fondo ce ne sono di tanti tipi: una valutazione morfologica e qualche test caratteriale ci permetteranno di individuare il cane più adatto. E se poi i risultati arriveranno, la soddisfazione sarà ancora maggiore.
Se il cane ha prevalentemente un ruolo di compagnia e ci si limita a richiedere al massimo una discreta guardia… beh, allora il cane del canile è l’ideale.
Acquistandolo si sborserebbe una somma di denaro tutto sommato non trascurabile, per pagare una selezione che sotto molti aspetti non ci torna utile.
3) Siamo interessati all’allevamento?
Desideriamo un riproduttore o al contrario siamo orientati alla sterilizzazione del nostro cane?
Il discorso è strettamente collegato ai punti precedenti. Ci sono appassionati che hanno il desiderio di contribuire attivamente alle sorti della razza preferita: in questo caso l’acquisto di un cane di buon allevamento è imprescindibile. Se vogliamo allevare con criterio, dobbiamo come minimo conoscere la genealogia dei cani che utilizziamo come riproduttori.
Se invece non siamo interessati a fare cucciolate e preferiamo evitare questa seccatura, magari sterilizzando l’animale, il canile è da prendere giustamente in considerazione.
Tra l’altro, molti allevatori sono piuttosto riluttanti a cedere i migliori soggetti a chi non li fa riprodurre.
4) Vogliamo un cane perfetto, supercontrollato dal punto di vista sanitario e caratteriale?
Ci sono persone molto esigenti, che pretendono che il proprio cucciolo sia alimentato nel migliore dei modi sin dalla nascita, che sia cresciuto in un ambiente pulito, sano, lontano dai-parassiti, che sia da sempre vaccinato e controllato, che l’allevatore sia stato molto attento al suo sviluppo fisico e psichico.
Nulla da eccepire in tutto ciò: ma ovviamente si deve essere disposti a partecipare alle spese sostenute per avere tutto questo. E ovviamente queste richieste sono sensate se provengono da persone che sanno essere altrettanto rigorose nella gestione del proprio cane così come lo sono stati gli allevatori nel suo svezzamento.
E’ normale invece che i proprietari con poca esperienza commettano qualche errore.
Non sto parlando di errori gravi, sto parlando di esseri umani: si sbaglia anche ad allevare i figli.
A volte è anche opportuno essere onesti con se stessi e chiedersi se abbia senso avere il cane svezzato coi mangimi più costosi, se poi a casa nostra si strafogherà di mortadella e bocconcini proibiti.
Può avere senso il cane senza traumi con carattere da primo brevetto, se poi noi abbiamo bisogno dell’istruttore per insegnare correttamente un “seduto”?
Basta solo un cane sano o deve essere un modello di perfezione?
Cosa ce ne facciamo del levriero più veloce, del segugio più efficiente, del pastore più reattivo, del mastino più forte se poi non gli chiediamo altro che fare il cane di casa?
Valutiamo attentamente quali sono le caratteristiche che veramente ci servono.
I cani dei rifugi non sono tutti malati o problematici! La maggior parte di essi, alla visita veterinaria di prassi prima dell’adozione, risultano essere “normalissimi”.
Non dei modelli di salute o intelligenza, non dei “supercani”, ma neppure degli “scarti”: semplicemente dei cani “normali”.
5) Qual è il sacrificio economico, a livello di spesa iniziale, che siamo disposti ad affrontare per il cane?
Preferiamo avere il cane gratuitamente per avere maggiori disponibilità economiche da impiegare nella sua gestione?
Molte persone sono poco orientate a spendere una cifra elevata per l’acquisto di un cane.
E’ vero che, considerando il numero di anni che il cane trascorrerà con noi e considerando le spese successive, il prezzo pagato per un cucciolo di buon allevamento non incide più di tanto, ed è molto più importante trovare un esemplare sano e con caratteristiche corrispondenti alle nostre aspettative.
E’ anche vero che un margine di rischio c’è sempre e che nessuno può mettere la mano sul fuoco sul fatto che il cucciolo pagato migliaia di euro, non abbia mai bisogno di cure e sia proprio come lo vogliamo noi. In tal caso, oltre al danno…la beffa!
Del resto, se si cerca il risparmio rivolgendosi a cuccioli venduti a prezzo più basso, le probabilità di incappare in truffe aumenta e bisogna essere molto cauti e conoscere molto bene le persone a cui ci si rivolge, perché, come si suol dire, nessuno regala niente.
Un’ottima opportunità di risparmio è appunto quella di rivolgersi a un rifugio, dove potremo ottenere gratuitamente un cane che altri hanno scartato. Non è detto che sia un cane con poche qualità…molto spesso la qualità scadente è quella del padrone che lo ha abbandonato, non certo del cane.
Eventuali problemi che hanno spinto all’abbandono possono solamente risiedere nel fatto di non aver scelto il cane giusto. Quello che “non ha funzionato” con altri può benissimo essere perfetto per noi, magari perché risultiamo essere più compatibili con quel tipo di cane o (molto spesso) più competenti nella gestione del cane in generale.
6) Abbiamo esigenze specifiche e particolari su morfologia, carattere e attitudini?
Anche se siamo molto esigenti, tra i (purtroppo) numerosissimi cani presenti nei canili è spesso facile trovarne uno che abbia le caratteristiche che ricerchiamo. Solo se si desiderano caratteristiche “estreme” o molto particolari, la ricerca diventa più difficile: non è facile trovare cani giganti, piccolissimi, o col pelo lunghissimo, o selezionatissimi per un compito specifico… o, peggio, con alcune di queste caratteristiche combinate insieme.
Se però ci interessa semplicemente “un cane” e le nostre richieste non vanno oltre alla taglia, al tipo di pelo o al sesso… beh, allora il canile è caldamente consigliato.
7) La nostra principale esigenza è il desiderio di aiutare un animale in difficoltà?
Al di là delle attitudini del cane che si sceglie, molte persone sono orientate verso il rifugio semplicemente perché vogliono togliere da una brutta situazione un animale abbandonato, che non ha alcuna colpa tale da giustificare quello che gli è capitato e che gli sta capitando. L’adozione di un cane è un gesto trà i più nobili e la soddisfazione che si prova per quest’azione per molti è impagabile.
Una volta appurato che possiamo permetterci un cane e che il rifugio è il canale migliore, resta il terzo livello di scelte: quale cane adottare?
Sarà il tema della terza parte.

IL CANE IDEALE IN 7 MOSSE (x3) parte prima

Quando decidiamo di prendere un cane dobbiamo superare tre livelli di decisioni. La prima decisione cruciale è appunto se prenderlo o no.
Spesso la voglia è tanta, magari sogniamo un cane da quando eravamo bambini. Ma spesso anche i dubbi e i possibili problemi sono tanti.
La casa, il lavoro, i parenti, le vacanze, gli imprevisti… molte persone non si sentono sicure di poter gestire un impegno così grande.
Prima di portare a casa un animale bisognerebbe almeno fare un piccolo esame di coscienza.
Un cane non è un giocattolo.
Se lo prendiamo cucciolo o molto giovane, vivrà con noi per un periodo piuttosto lungo, in cui potranno succedere molte cose, ma il cane dovrebbe essere ai primissimi posti tra le nostre priorità.
Si tratta di un essere vivente, nessuno ci obbliga a prenderlo, ma se lo facciamo, dobbiamo occuparci di lui per sempre e non tradirlo.
Lui non lo farebbe mai.
Ho riassunto le considerazioni più importanti, di cui dovremmo tener conto, in sette punti.
1) I familiari
Tutti sono d’accordo sull’arrivo del cane? Lo saranno sempre?
Dobbiamo avere il coraggio di non nasconderci la realtà dei fatti.
C’è forse qualche rischio che un domani nostra nonna ci imponga di allontanare il cane perché perde troppo pelo, o che nostro fratello si lamenti perché abbaia troppo?
C’è la possibilità che nostra nuora si scopra improvvisamente allergica?
Non è che poi finisce che ci fidanziamo o sposiamo con una persona che non sopporta i cani?
O, viceversa, se dovessimo divorziare e ci trovassimo a doverci occupare da soli del cane, senza poter più contare sull’aiuto di un’altra persona?
Non siamo ancora sposati e abbiamo intenzione di andare a vivere da soli? Insomma, siamo seriamente determinati sul fatto che, qualsiasi cosa succeda, il cane resterà comunque con noi e dovremo occuparci di lui?
Sono cose a cui pensare seriamente.
Comunemente chi antepone il cane ai propri familiari viene preso per pazzo. Ma è difficile perdonarsi di aver preferito un familiare al cane, se il cane è stato scelto con leggerezza.
E’ meglio pensarci prima!
2) Disponiamo di uno spazio adeguato al cane?
Il giardino non è obbligatorio, ma il cane deve pur muoversi. Anche cani grossi possono stare in appartamento, ma è necessario un certo impegno e spirito di sacrificio da parte nostra, per garantire tutte le uscite necessarie.
E ancora: abitiamo in una casa di proprietà o siamo in affitto?
Ovvero… siamo veramente sicuri che nei prossimi quindici anni abiteremo in una casa che abbia uno spazio adeguato a un cane?
Per un vero cinofilo, la necessità di trasferirsi in un’altra abitazione non è un motivo sufficiente per giustificare l’allontanamento del proprio cane. Di questo dobbiamo esserne più che convinti.
Un vero cinofilo, a costo di dormire sotto i ponti, resta con il proprio cane fino a che non avrà trovato una sistemazione che possa accogliere adeguatamente entrambi.
3) I vicini
Come sono i nostri rapporti con il vicinato? C’è pericolo che il cane possa arrecare disturbo (reale o presunto) a qualche vicino?
Siamo consapevoli che la situazione potrà cambiare, che i vicini potranno cambiare, che l’ambiente potrà cambiare con la costruzione di nuove case, nuove strade e nuove regole?
Se un domani non potessimo più liberare il cane nell’area in cui solitamente corre perché al suo posto ci sarà un nuovo centro commerciale? Se un domani al posto dell’inquilino che tollera il cane in cortile, abitasse qualcuno che ha paura dei cani? Avere ragione non sempre serve e spesso i cani pagano anche ingiustamente l’intolleranza altrui. Prima che il cane entri in casa nostra dobbiamo essere pronti a ogni tipo di “battaglia”.
4) Il lavoro
II cane non è un privilegio di pensionati, casalinghe e dei pochi benestanti che vivono di rendita, ma se nella nostra famiglia vi è qualcuno appartenente a queste categorie… beh, aiuta!
Se lavoriamo e siamo soli dobbiamo organizzarci molto bene, perché accudire un cane richiede tempo. Molto tempo. Se non abbiamo un lavoro part-time, ma trascorriamo lontano da casa più di sei ore, la condizione minima indispensabile per poter tenere un cane è la possibilità di poter rientrare almeno in pausa pranzo. E questa possibilità deve essere garantita per i classici canonici dieci/quindici anni…
Siamo ancora studenti?
Abbiamo ambizioni di carriera?
E se un domani ci offrissero un posto interessante che richiedesse il trasferimento o la necessità di viaggiare o un orario diverso e improwisamente ci accorgessimo che per noi è più importante il lavoro del cane?
Questo non deve succedere.
Un vero cinofilo piuttosto va a chiedere l’elemosina, ma non accetta un lavoro che lo obblighi a separarsi dal proprio cane.
5) Le vacanze
Le vacanze col cane sono possibili, ma non sempre.
Ci sono molti luoghi in cui il cane è bene accetto, ma in altri casi non lo è.
A volte potremmo essere noi a non volere l’intralcio di un cane, per essere più liberi di andare e venire da spiagge, frequentare discoteche e fare lunghi spostamenti. Se non abbiamo familiari che ci aiutino e ospitino il cane nel periodo in cui siamo lontani da casa, dobbiamo preoccuparci di trovare una pensione fidata (che a volte costa quasi quanto le nostre vacanze) o un dog sitter.
Siamo consapevoli di questo?
Siamo pronti a rinunciare alle vacanze se non troviamo una soluzione accettabile?
6) I costi
I cani costano. Costa il cibo, costano gli accessori, costano le vaccinazioni.
Questo lo sanno tutti… anzi, forse l’opinione popolare tende ad esagerare la spesa necessaria per il cane.
Soprattutto per quanto riguarda quelli di grande mole.
In realtà il mantenimento di un cane di grossa taglia non comporta esborsi proibitivi alla portata delle sole classi abbienti. Ci sono tanti hobby, diffusi anche tra i “poveri”, che costano di più.
Ci sono tanti “vizi” che costano di più. Una visita veterinaria comprensiva delle vaccinazioni di routine costa quanto il biglietto per un concerto o per una partita di calcio importarile.
Costa più fumare che mantenere un cane di 70 kg.
Non si tratta di affrontare sacrifici enormi, ma comunque una spesa minima, che dobbiamo essere disposti ad affrontare insindacabilmente, c’è e ci deve essere. Non ci si può perdonare di far ammalare il cane per non averlo nutrito adeguatamente.
Non ci si può perdonare, per esempio, di lasciar morire un cane di filariosi per aver lesinato sulla prevenzione di questa malattia.
Oltre alle spese prevedibili di routine, però, ci sono quelle impreviste… se il cane si dovesse ammalare, per gli animali non esiste la mutua. Siamo pronti a sacrificare ingenti somme di denaro in caso di necessità? Potremmo mai perdonarci di veder morire un cane e non poterci permettere di curarlo? Oltre certi limiti, spesso è una scelta obbligata per molti… ma io suggerirei di tenersi un margine adeguato perché è veramente brutto dover affrontare certe situazioni.
7) La gestione
Sappiamo come gestirlo? Abbiamo pensato a tutto? Le necessità fisiologiche, il movimento, la cura del mantello, gli insegnamenti di base…abbiamo pensato a come prevenire gravidanze indesiderate? Siamo pronti ad affrontare eventuali imprevisti? Se i cane dovesse manifestare di comportamenti sgraditi, siamo pronti ad affrontare il necessario per la sua rieducazione?
Se abbiamo trovato una risposta a tutti questi punti, e se, dopo aver a lungo meditato sulle argomentazioni proposte, siamo veramente determinati a prendere un cane, ecco che allora dovremo affrontare il passo successivo: dove prenderlo?
Ne parleremo nella seconda parte.

martedì 4 settembre 2012

Prisca


Nata all'inzio del 2012, Prisca è una femmina di taglia grande a pelo corto con un colore molto singolare: tigrato con sella nera. Non trovate sia simpaticissima?

Rosy


Uno degli ultimi arrivi, una bella cucciolona tigrata dal muso nero

mercoledì 25 luglio 2012

Sonia


Questa cucciola ha i colori del setter ma diventerà una grossa cagnona da guardia e da famiglia. E' molto socievole e ha un bellissimo carattere, vivace e giocherellone ma molto equilibrato.

Sofia


Sofia è una cucciola molto bella (la foto non le fa giustizia). Amichevole con l'uomo, ben socializzata e comunicativa con gli altri cani. Diventera un ottimo cane da guardia e da famiglia.

martedì 10 luglio 2012

Laika


Laika è nata nel 2001 e pesa 29 kg. Rustica, intelligentissima, ama la vita all'aperto ed è classico cane da famiglia. E' molto equilibrata, mai mordace , ma sa fare comunque una buona guardia. Adatta a chi ha spazio e apprezza la docilità tipica dei cani da pastore.

giovedì 5 luglio 2012

Minni

Minni è nata nel 1999 e pesa 14 kg. Ha un pelo corto di facile manutenzione... E' un cane tranquillo poco invadente che ama essere lasciato in pace. E' comunqe buonissima. Potrebbe trascorrere gli ultimissimi anni presso una famiglia che la vizi e la coccoli un po' di piu' di quanto già non avvenga in canile.

Sonny


Sonny era un cagnolon lethal white (cieco e sordo). Ci ha lasciati da qualche anno ed è rimasto nel cuore di tutti noi.

Kris

Kris è nata nel 2000 in un casolare semiabbandonato. Putroppo ha avuto troppo pochi contatti con gli esseri umani nei primi mesi di vita ed è rimasta molto timida e spaventata. Difficilmente si fa toccare. Solo persone molto esperte potrebbero avere qualche miglioramento lavorandoci molto. E vista l'età... non vale la pena stressarla piu' di tanto. Adozione del cuore solo per farle vivere gli ultimi anni in una condizione privilegiata rispetto al canile.

mercoledì 4 luglio 2012

Birillo

Birillo è nato nel 1998 ed è ancora in forma. E' un cane molto educato e gestibile e potrebbe trascorrere gli ultimi anni della sua vita ben seguito in una famiglia piena di attenzioni. Va d'accordo con tutti e ha un pelo raso molto facile da tenere in ordine.

Bella


Bella è stata adottata

Doc


Doc è un Drahthaar nato nel 2002. Pesa 24 kg, quindi è di stazza un po' contenuta per la sua razza. Va d'accordo con gli altri cani, anche con i maschi purché lo rispettino, e ha un carattere molto pacato. Abbaia pochissimo ed è paziente con tutti. Ha bisogno di movimento e ama la vita all'aperto, ma ha un pelo che non creerebbe nessun problema in appartamento. L'ideale è un porprietario sportivo che lo porti con sé a fare escursioni e lunghe passeggiata. E qualche corsa.

Charlie

Charlie è con la sua nuova famiglia.... ma ci segue su facebook :)

Pier

Pier è stato felicemente adottato

Leon


E' nato nel 2008 e pesa 12 kg. E' vivace ma facilmente gestibile. Sarebbe utile un po' di educazione per poterlo portare agevolmente al guinzaglio e farlo stare tranquillo all'occorrenza. Il pelo lungo necessita è gestione abbbastanza facile. Serve qualche attenzione in piu' duranteil periodo della muta.

Kiko

E' un cane aulto che peso circa 15 kg. Ha un carattere un po' indipendente, non è invadente, non disturba, non abbaia eccessivamente, ma non ama il contatto fisico e vuole essere lasciato in pace quando mangia. Non adatto ai bambini. Un adulto esperto potrebbe invece "recuperare" i tratti piu' problematici del suo carattere e far emergere il grande potenziale che siucuramente ha. Oltretutto è un cane molto bello.

Lazzaro

E' nato nel 2004 e pesa solo sei chili. Pelo corto e carattere affettuoso... sarebbe un tipo di cane molto richiesto in quanto risponde alle esigenze di molte famiglie. Purtroppo ha un problemuccio a una zampa posteriore che non gli permette di muoversi correttamente (né tanto meno di correre o saltare). Ma non è cosi' grave da aver bisogno di un carrellino. Aiutato se la cava e a livello affettivo può dare davvero tanto, malgrado questo piccolo hanidicap. Tra le "adozioni del cuore" è tra le meno impegnative.

Liu'


E' nata nel 1997 e pesa 19 kg. E' il classico "cane medio" per famiglia media. Molto docile, di facile gestione senza particolari esigenze se non le doverose attenzioni di cui necessitano i cani molto anziani. Data l'età anche particolarmente tranquilla. Abbaia poco.

Nerina

Nerina è nata nel 1997. Non è mai stata adottata perché tutti la reputavano un cane molto impegnativo per il sangue di pointer che scorre nelle sue vene. Da giovane lei e le sue sorelle erano note come "le scatenate" per l'irrefrenabile voglia di correre. Oggi si è calmata parecchio e potrebbe vivere una gli ultimi anni in modo piu' tranquillo in una famiglia che le volesse regalare ciò che la vita finora le ha negato. Pelo raso, manutenzione zero (anche se lo perde spontaneamente in modo incontrollato durante la muta).

Neri' e Bianchi'


Nerì e Bianchì sono state adottate. Buona vita piccole!

Maia

E' nata nel 1998 e pesa 15 kg. E molto dolce e coccolona e a un pelo particolarmente indicato per l'appartamento (non lo perde con facilità e ha una manutenzione molto semplice). Come tutti i cani anziani non è irruenta e si accontenta di tranquille passeggiate.

Shakira

E' nata nel 2008 e pesa 40 kg. E' dolce ed equilibrata ma allo stesso tempo ha un ottimo istinto per la guardia ed è una bravissima avvisatrice. Il pelo, ereditato senza ombra di dubbio dal bobtail, richiede una certa manutenzione ed è piu' indicato per l'esterno (cortile o giardino sono indispensabili). Agli occhi degli estranei talvolta può sembrare un po' timorosa o scontrosa... la vita in canile non aiuta da questo punto di vista. Penso che abbia un immenso potenziale sprecato. Si spera che questo qualcuno possa farlo emergere offrendole una vita in famiglia.

skipper


E' nato nel 1997... è perciò molto anziano ma ancora in gran forma. Pesa 10 chili.  Molto buono e gestibile, abituato al guinzaglio, con pelo di facile manutenzione e molto affettuoso con adulti e bambini.

Giove

Giove è un cane anziano di taglia medio piccola. Malgrado quello che può far pensare la foto, Giove "sopporta" i bambini... ma non è certo la sua condizione ideale. E' un cane avanti con gli anni che ha bisogno di tranquillità. Meglio in appartamento con persone che hanno molto tempo da dedicargli.

Maggie

Maggie è una simpatica lupetta molto dolce. E' di taglia media, molto più contenuta rispetto al pastore tedesco a cui somiglia. E' dolce, discreta e coccolona, mai invadente o indelicata. Perfetto cane da famiglia adatto anche a bambini e persone anziane. L'ideale è una casa con giardino, ma con una famiglia che trascorra parecchio tempo con lei. Pur essendo riservata, adora la compagnia umana.

Rufus

Rufus è nato nel 2007 e pesa 18 kg; L'impronta beagle è evidente anche se assomiglia di piu' al meno noto beagle-harrier di taglia leggermente maggiore. Gli assomiglia anche nel carattere. E come quasi tutti i cani da caccia è perciò adorabile con gli esseri umani, ma allo stesso tempo molto indipendente e con un grande istinto a esplorare. Ha bisogno di correre e muoversi e potrebbe  essere il compagno perfetto per amanti di escursioni, agility, dog trekking, e sport cinofili. Venite a conoscerlo: magari potreste offrirgliela proprio voi, questa vita, trovandovi al fianco un compagno delizioso.

Rocky

Rocky è nato nel  2004 e pesa 50 kg. E' stato il cane di una famiglia con bambini piccoli che si è dovuta trasferire e non ha potuto portare il cane con sé. Il cane però non ha mai dato problemi nemmeno coi  bambini, nei cofronti dei quali è sempre stato affettuoso e amichevole. Resta però un cane da guardia, all'occorrenza capace di difenedere la famiglia. E data la stazza, ha una forza enorme. Indicato per cinofili giovani, forti ed esperti.

Ben

E’ un maschio adulto di tagia medio grande; è in canile da pochi mesi e speriamo la sua permanenza sia breve. E' un cane docile ma con un forte senso di protezione e molto sospettoso verso gli estranei. Predilige le donne e potrebbe essere il compagno perfetto per una ragazza o una signora che cerca un cane che dia un senso di sicurezza. E’ educato al guinzaglio. Il pelo anche se lungo è facile da gestire.

Zorro



“Zorro è nato nel 1998 e pesa dodici chili. E’ in canile da quando era cucciolone. Non ha mai trovato casa perchè è completamente sordo dalla nascita. Questo gli ha in parte influito con la sua capacità di comunicazione con gli esseri umani e con i cani. I volontari che lo seguono da anni ormai hanno imparato a conoscerlo e sanno benissimo come approcciarlo, ma chi non lo conosce deve fare i conti con le sue reazioni improvvise e imprevedibili. Non è indicato a famiglie con bambini o a cinofili inesperti. La classica "adozione del cuore".

martedì 3 luglio 2012

Untitled Cagnolino 1


Questo è un cane finto. Cioè il cane esiste e si può persino adottare, ma in questo momento sta facendo il modello per il post che ci piacerebbe fare per ognuno dei cani del canile. Con l'obiettivo di presentarveli tanto per vedere se ce n'è uno che vi va di adottare per sempre.

Il punto è che chi conosce veramente i cani è Denis, ma per qualche motivo sta facendo fare il blog alla Laura. Che contemporaneamente dovrebbe anche andare a lavorare, badare alle creature umane ed evitare che arrivino i NAS a chiuderci la casa per ovvi motivi igienici.

Quindi questo è un appello nell'appello: se siete amici della Laura, insegnate a Denis qualche trucco per districarsi meglio e più rapidamente tra tutti questi servizi di Google, cosi' che non debba sempre chiedere alla moglie. Se siete amici di Denis, mandategli delle foto decenti cosi' che non debba sempre ripiegare con quelle scattate dall'erede che per quanto bravo ha solo sei anni.  E se siete amici degli animali... venite a vedere i cani nel rifugio, perchè se aspettate che venga pronto il sito rischiate che ve li adotti qualcun altro!!

Diventiamo amici?


Ci sono molti modi per aiutare noi e i nostri amici cani, devi solo scegliere quello che più si avvicina alle tue possibilità e alla tua voglia di fare: in fondo è così che si fa, tra Amici…
ADOTTARE UN CANE
Se hai la possibilità di dare una casa ed una famiglia ad uno (o più!) dei nostri cani, saremo lieti di aiutarti a scegliere il più adatto alle tue esigenze.
FARE VOLONTARIATO
Se non puoi portare a casa un cane… vieni tu da lui! Il lavoro da fare in canile è sempre tanto e di tanti tipi diversi, ogni aiuto è ben accetto. Per informazioni puoi venire in canile ogni pomeriggio dalle 14.30 alle 17.00.
FARE UNA DONAZIONE
Con un bonifico:
Amici di Marta c/o Cariparma e Piacenza:
IBAN: IT 70 I 06230 66140 0000 40138401
Donando il 5 Per Mille dei tuoi redditi:
C.F. 91047770358
Donazioni “in natura”:
Ci servono sempre sacchi di cibo per cani, medicinali veterinari, antipulci, detersivi e altri articoli per la pulizia, articoli per tolettatura, collari e guinzagli, vecchie pentole (le usiamo come ciotole). E qualunque altra cosa, purchè in buone condizioni, che possiamo eventualmente rivendere ai “mercatini dell’usato” a cui partecipiamo periodicamente.
FARCI CONOSCERE:
Puoi seguire il nostro blog, iscriverti alla nostra pagina Facebook, leggerci su Twitter
Ci sta già aiutando:
E’ doveroso citare tra gli enti benefattori l’Ipercoop Grandemilia di Modena che grazia al suo progetto “Brutti ma buoni” mette a disposizione dei cani (ma anche degli umani bisognosi!) i prodotti invendibili per confezioni danneggiate o perché prossimi alla scadenza.

Chi siamo


Tutto ebbe inizio nel 1985, quando i coniugi Marta e Sergio Campari che già accoglievano a casa propria diversi cani salvati dalla strada, decisero di cercare una struttura ad hoc, per accogliere il numero sempre crescente di cani in cerca di padrone.
Trovarono così una casa colonica dismessa in quel di Pratofontana e costruirono il canile pezzo per pezzo. Aattarono una stalla a magazzino, una cantina ad infermeria, e costruirono un recinto per volta, ingrandendolo e migliorandolo giorno per giorno. Dagli allacciamenti idrici, all’illuminazione; dagli scarichi alla cucina. Tutto fu costruito con le proprie mani e con l’aiuto dei volontari che divennero sempre piu’ numerosi, contagiati dalla loro passione e generosità.
Negli anni 90 il canile arrivò ad ospitare circa un centinaio di cani.
Malgrado l’aspetto scompigliato dei recinti tutti diversi con cucce e recinzioni di ogni forma e colore, costruite, sistemate e rattoppate dai volontari con materiali recuperati, la struttura era perfettamente funzionale grazie al costante lavoro e alla grande dedizione dei volontari, tant’è che arrivò a collaborare con enti pubblici e associazioni riconosciute , divenendo il principale punto di riferimento del Comune di Bagnolo per la lotta al randagismo.
Nella metà degli anni 2000 però, dopo lunghi anni di fatica attese e speranze, finalmente il sogno di Marta inizia a prendere forma: i propri risparmi, un prestito bancario decennale, una consistente donazione da parte di una benefattrice (la professoressa Maria Loffredo) e l’impagabile lavoro dell’amico Carlino Baiocchi sono la ricetta perfetta per la costruzione di una nuova struttura, non più improvvisata con materiali di recupero, ma progettata e pensata a misura di cane e di uomo. Una costruzione completamente a norma con le nuove leggi per il benessere degli animali e per la sicurezza del personale. Fortunatamente, sperduta in mezzo alla campagna dove la terra costa meno e un centinaio di cani non reca alcun disturbo al vicinato, si rende disponibile una casetta circondata da un vastissimo appezzamento di terreno.
E’ la che adesso sorge il nostro canile che nel frattempo si è anche si è dato una forma giuridica (una Onlus) e un nome ufficiale: “Gli amici di Marta”. Una vera e propria oasi per gli animali abbandonati.
La struttura è completamente nuova con recinti ampissimi e tanto tanto verde, con ampi spiazzi alberati dove i cani a turno possono passare molte ore all’aperto in semilibertà.
E’ riconosciuto ufficialmente dalle autorità locali e perciò ospita cani in convenzione con i comuni di Reggio Emilia e Bagnolo in Piano che contribuiscono al mantenimento dei randagi di propria competenza. Principalmente però ci si appoggia al contributo volontario di cittadini e aziende: è doveroso citare tra gli enti benefattori, l’Ipercoop Grandemilia di Modena che grazia al suo progetto “Brutti ma buoni” mette a disposizione dei cani (e di altri bisognosi) i prodotti invendibili per confezioni danneggiate o perché prossimi alla scadenza.
La gestione del canile si appoggia unicamente sul volontariato. Non ci sono persone stipendiate, ma solo un gruppo di appassionati che organizza il proprio tempo libero in turni per garantire ai cani le cure giornaliere necessarie.
 Marta è scomparsa da poco, ma i suoi amici sono determinati a farla vivere ancora sostenendo e portando a termine il suo progetto ambizioso.
Il rifugio degli amici di Marta si prefigge di essere qualche cosa di più di un semplice “canile”.
Ovviamente non vuole essere un semplice parcheggio per cani che nessuno vuole più, ma vuole innazitutto essere una chance per reindirizzare cani che non sono stati capiti verso nuove famiglie più adatte, questo grazie all’appoggio di volontariato competente, ben formato e con buone conoscenze della psicologia canina. Il nostro lavoro non è solo pulire recinti, ma trovare ad ogni cane la giusta sistemazione.
E per i cani malati o molto anziani, che hanno molte probabilità di finire la loro via in canile, che sia un ambiente gradevole e non una prigione..
 Ma l’ambizione più grande è quella di non occuparsi solo di cani ma anche di uomini. Portare la cultura del rispetto degli animali tra la gente anche attravarso l’organizzazione di eventi, stage, iniziative culturali e ricreative.
Già la scorsa primavera abbiamo avuto in visita alcuni bambini della scuola materna per abituarli fin da piccoli all’interazione corretta uomo cane… ed è stato un successo.